Si parlava di questi piccoli uomini, piccoli come possono essere piccoli guardati dal sesto piano di un grattacielo.

Erano la sua famiglia.

2 sorelle, un fratello, una sorellastra molto più giovane.

I primi vivevano lì nelle case popolari, lì dove li abbiamo lasciati prima.

Maria, casalinga,”vacantina”, nel blocco a sinistra della Madonnina.

Giovanni, autista di autobus,sposato con una modugnese, nel blocco all’angolo della Madonnina.

Grazia, detta Zerella, casalinga, sposata, 9 figli, tutti nella casa al piano rialzato difronte alla Madonnina.

Una vita diversa, quella di Zerella. 

Una vita fatta di tante bocche da sfamare, uno stipendio di sarto di Pasquale (si, sarto anche lui, Pasquale, anche lui) che non sempre basta a coprire le esigenze della famiglia. 7 maschi, 2 femmine.

Mangiare, vestirsi. andare a scuola. Tutto questo ha un costo.

E Anna lo capisce bene. Ed e’ li che si vede la sua mano, grande, accogliente, gesti concreti, poche parole e molti fatti.

Da mangiare,pentole e padelle che scendono e salgono, dalla casa al piano rialzato  al grattacielo. A scuola, una parola della “maestra” e tutti sistemati.

L’estate, al mare, tutti nella Fiat verde e via, verso la grande villa dove c’è posto per tutti.

Le domeniche, tutti nella Fiat verde e via in campagna, intorno a tavolate gigantesche fatte di miriadi di piatti, pentole, padelle, frutta , verdura e nel corso degli anni il suono allegro della fisarmonica di Angelo che si spande mischiandosi all’odore della pasta al forno.

Anna non ha figli, e il cruccio che prova nel non averne potuti avere trova il suo contraltare nell’affetto per tutti i nipoti,e nel novero dei nipoti ci mettiamo anche la sorellastra molto più giovane, così giovane che ha la stessa età del primogenito di Zerella .

Tutti, sia chiaro, ma soprattutto per Angelo.

Angelo, Angiujicch, il cuore della zia.

Eh, quel nipote vivace, scapestrato, intelligente, affettuoso.

Quel nipote, altra bocca da sfamare nella casa al piano rialzato, diventa il principino del 6 sesto piano del grattacielo.

Continua ad essere il figlio di Zerella, certo, ma in realtà la sua vita si svolge sul grattacielo.

Per lui carne tutti i giorni, vestiti, una stanzetta sua, libri, e tutto ciò che la sua vita gli suggerirà di fare.

Le vacanze invernali a San Candido, la villa al mare : un figlio in tutto e per tutto, tranne che sui documenti, lì non lo sarà mai.

Ma nessuno se ne preccupa, nessuno fa obiezione, tutti d’accordo nel sopravvivere.

Anna no, lei vive.

Questa è la vita di Anna, le avventure  jet set, i viaggi fantastici ,una enorme famiglia di cui prendersi cura, un figlio che figlio è, e figlio non è, in bilico tra la casa al piano rialzato e il grattacielo.

Il carattere forte,affamato di vita, impetuoso, devastante nei suoi sbuffi di tempesta.

Le sorelle, litiga di qui, litiga di là, sopra e sotto dal grattacielo.

La sorellastra, uguale a tutti i nipoti, maestra anche lei, compagna di viaggi.

Il veglione di Capodanno, lo champagne, il visone.

Le teglie enormi di pasta al forno, sul tavolo sotto il portico della villa.

Insomma ordinaria amministrazione. Fino a quando il destino colpisce ancora.

Ma questa è un’altra storia e ve la racconto la prossima volta.

Today rehearsing with wonderful Carol Ruiz Gandia on the wonderful project on the italian antifascists in The Netherlands. My contribution would be songs from the war time. This one reminds of my dad so much! Looking forward to perform Istituto Italiano di Cultura Amsterdam on friday 16.30 . Be there! Thank you Duizendeneen Italianen!Questa canzone mi ricorda tanto mio padre…..la cantava spesso. E io ora la eseguo venerdi per questo bel progetto di Daniela Tasca sugli antifascisti italiani in Olanda. . Insieme ad altre bellissime del periodo della guerra.

Slået op af CarlaRegina/VoiceActually i Onsdag den 8. maj 2019